0 Condivisioni

le-due-gemelle-claire-e-chloe

La puntata di oggi prevede un argomento scottante e pregno di riflessioni ma prima, come antipasto, vorrei raccontarvi una storia della provincia Americana, quella lontana dai riflettori e dal professionismo. Siamo a Trenton, nell’Illinois, dove si tiene un meeting di atletica tra le scuole medie della zona. La gara è quella degli 800 metri. In testa c’è Chloe Gruenke, più indietro la gemella Claire (abbiamo già affrontato l’argomento “misterioso” e affascinante delle diverse prestazioni da parte di gemelli, ma non è il tema del racconto) quando alla prima curva del secondo giro Chloe sente una fitta dolorosissima alla gamba e si accascia a terra. Claire giunge dalle retrovie e si ferma a soccorrerla; dopo qualche secondo si carica in spalla la sorella e percorre il resto del percorso fino al traguardo tra le grida della folla in delirio. Un piccolo grande gesto che grazie al tam tam mediatico ha commosso tutta l’America.

America che in questi giorni è divisa su un argomento per loro, quanto mai bigotti (qualcuno direbbe ipocriti ?) scottante, di cui avevamo già accennato in precedenza.

Michael Sam, giocatore dell’università del Missouri e gay dichiarato è stato scelto al settimo giro nel draft dell’NFL. La notizia ha avuto una risonanza tale da oscurare la prima scelta dei pro (Javedeon Clowney, da South Carolina: una belva di 1,98 x 122 Kg capace di correre le 40 yards in 4,53). La foto mentre bacia il fidanzato dopo la chiamata dei Rams ha avuto più clic di quella di Johnny Menzel, idolo delle teen agers e provetto quarterback, scelto, nonostante le apparizioni televisive, le procaci fidanzate e le esibizioni davanti agli scout “solo” ventiduesimo da Cleeveland.

michael-sam-nfl

Quello che mi ha perplesso non è la foto di Michael col fidanzato, né il battage mediatico e titoloni sui giornali di mezzo mondo (in Italia la “rosa” proclamava “Sam il primo gay dichiarato a giocare tra i professionisti del football) quanto il perché.

Il presidente Obama, che non è un fesso, ha dichiarato che Michael Sam venga giudicato per quello che fa, non per quello che è. Sottoscrivo e concordo; ma allora perché tutta questa confusione per un giocatore (e non mi interessa il colore, la religione o l’orientamento sessuale) che è stato scelto 249esimo su 256 ?

A mio parere metterlo sotto i riflettori perché è gay può essere utile per “sdoganare” un giocatore omosessuale in uno sport ultra macho come il football e far vedere al mondo che la lega non ha pregiudizi di alcun tipo; ma se per un momento mettiamo da parte il politically correct non sono certo sia la cosa giusta. Se è vero che tutti i giocatori devono essere giudicati unicamente dal loro valore in campo allora come mai Ahmad Dixon, safety scelto dai Cowboys appena prima di Sam, non se lo è filato nessuno ? il povero Ahmad non aveva lo stesso diritto di avere i titoli sui giornali ? e ancora, cosa succederà allorquando Sam non dovesse superare la concorrenza e venisse tagliato da San Luis ? i Rams verranno tacciati di essere omofobici ? la notizia avrà  lo stesso riscontro di tutti gli altri tagli (circa 900) dell’NFL ?

Credo che l’unico modo di considerare una persone al pari di tutte le altre sia trattarlo al pari di tutte le altre. Né più né meno. In bocca al lupo Michael, ne avrai bisogno !

 

Giuseppe“Full” Fiorito, grande appassionato di sport a stelle e strisce e telecronista per hobby, ha frequentato l’Isef della Lombardia e giocato a Football Americano