
Due partite giocate, una in campo l’altra fuori. Una fatta di calciatori e pallone, l’altra mediatica e paradossale. I novanta minuti raccontano di due squadre ben messe in campo, con Sarri che propone ben sei cambi rispetto alla squadra tipo e Mancini che si affida ancora a Jovetic. I grandi esclusi sono Higuain ed Icardi. Non si può dire che il Napoli abbia giocato male (l’Inter si affaccia pericolosamente dalle parti di Reina solo al 65’), non si può nemmeno dire che il turnover sia stato eccessivo o sbagliato. Certo l’osannato Gabbiadini non può essere diventato improvvisamente una “pippa” (sperando che nessuno mi metta sulla graticola…) tantomeno Mertens o Valdifiori. Forse non hanno dato il massimo o forse, ieri, quello era il loro massimo. Però, nonostante la sconfitta, il San Paolo comincia a cantare… e canta forte perché questa squadra lo merita. Lo meritano tutti. L’amore si dimostra soprattutto così. Finalmente c’è la sensazione che queste partite non sono l’unica occasione di rivalsa. Perdere non vuol dire perdere tutto. Napoli lo sa e sa che c’è un campionato da giocare tenendo la testa della classifica fino alla fine ed un’Europa, sin qui, vissuta da assoluti protagonisti. Napoli, quindi, canta ancora più forte.
L’altra gara è quella iniziata da Mancini e finita dal resto del mondo… contro Maurizio Sarri. Avete presente quando i bambini aspettano desiderosi un regalo che hanno chiesto da troppo tempo? Ecco la reazione è stata più o meno la stessa. In troppi aspettavano un passo falso di questo tecnico che sta stupendo tutti, che calpesta i piedi alle favorite per i piani alti, che gioca meglio di chiunque altro, che non bada alla forma ma alla sostanza. Sarri in passato fu criticato addirittura perché portava la tuta invece che la cravatta e allora come si poteva pensare che un episodio del genere passasse inosservato? Il regalo dei bambini è finalmente arrivato! Parte il processo senza alcuna coerenza logica e, lasciatemelo dire, senza alcuna coerenza morale. Sarri ha sbagliato e ha chiesto scusa ma se i napoletani venissero veramente difesi da tutte le offese razziste che vengono loro rivolte, non esisterebbe più un campionato. Interi stadi verrebbero rasi al suolo, centinaia di tifoserie sarebbero costrette ad imparare l’uncinetto per passare la domenica in compagnia.
E poi scusatemi, ma con quale coraggio ci si riempie la bocca di rispetto e moralismo quando il presidente della FIGC è un certo Carlo Tavecchio che, per presentarsi nel migliore dei modi, ha parlato immediatamente di negri mangia banane. Metterà mano anche lui alla squalifica di Sarri? O soltanto Tosel che, quando si tratta di lavare i napoletani con il fuoco ha serie difficoltà uditive e di comprendonio?
Per cortesia, invece di provare a fare i moralisti che tanto non vi riesce, provate a stare in silenzio lasciando almeno qualche minimo dubbio in merito alla vostra stupidità.
Roberta Turco
(foto: http://www.campaniasuweb.it/)