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Il Napoli comincia bene a Pescara. Con una sontuosa figura milionaria alla Higuain. I titoli estivi comprati sulle riviste sportive cartacee e online, finalizzati a contestare gli stipendi di Koulibaly e Insigne, hanno indiscutibilmente pesato nella prestazione di alcuni. Ma condiziona anche una società unica al mondo che risolve i contratti a Ferragosto; il giorno dell’Assunzione.

Sono al mare. Tra i lettini sfila una signora di colore, in testa ha in costante equilibrio una cassetta di plastica formato standard uguale a quelle che il mio venditore di frutta dell’Arenella riempie di chili di friarielli (a Torino se li sognano i friarielli). E’ colma di costumi. Gira da stamattina alle nove. Nella mano destra avrà trentasei vestitini, nella sinistra diciotto copricostumi. Cammina ad un passo costante. Dal campo di beach volley arriva una schiacciata sbilenca. La ferma col piede destro. Scarta i lettini conservando il suo moto di velocità costante. In un colpo solo corre più di Valdifiori, ha toccato più palloni di Gabbiadini, scarta meglio di Insigne.

Ma io sono in vacanza. Aurelio è in vacanza. Rocchi forse era ancora in vacanza. Le olimpiadi sono finite; il volley ci ha lasciato argento vivo addosso e una gran passione per il rechallenge. Si può rivedere su un monitor una azione, una schiacciata, un punto al limite e darne l’esito corretto.

Nel calcio non esiste. C’è uno a bordo campo, che qualcuno mi spiegherà perché è situato dal lato del guardalinee, che decide. E’ un monitor. Rocchi è un monitor. Va a corrente e non è retribuito. “Ha il potere di cambiare le cose, manipola le menti degli altri, devia le loro per rendersi invisibile, crea illusioni, può causare la perdita di particolari ricordi o amnesia totale”. E’ in realtà Charles Francis Xavier. Quindi Rocchi è un monitor e un supereroe. E’ il professor X. Altrimenti non si spiegherebbe perché la Gazzetta dello Sport abbia scritto: “rigore giustamente annullato…”

Forse i giornalisti che ci scrivono sopra non hanno l’on demand di Sky? E’ molto utile per rivedere le azioni salienti. Puoi mettere stop e poi play. Puoi tornare indietro e rivedere come Bizzarri ravani a terra come un pesce lesso. Sarà uno dei poteri speciali di Rocchi? E mentre Albiol salta per fatti suoi, un karateca colpisce in petto Zielinsky. Rigore assegnato. Poi cancellato. Pochi calciatori del Napoli protestano. Avrei ritirato la squadra dal campo. Avrei fatto il pazzo. Ma anche in questo qualcosa non quadra. Manca carattere. Torna il Napoli di un anno fa che ha spesso giocato un solo tempo. Poi qualcuno analizzerà i parziali del Napoli e il flusso delle scommesse e chissà forse dubiterà. Io non dubito mai. Sono ottimista. Più panchina, più giovani, un mercenario in meno e l’esigenza di costruire.

Poi con Giaccherini e Milik sicuri titolari e Mertens campione dei quaranta minuti, possiamo dire la nostra. E’ una squadra interessante e finalmente con una panchina. Ci vuole la ciliegina. Ci vuole il leader. Il leader può essere lo stadio, un nove, uno dei titolari che risponde in campo con parole a tono a degli arbitri, uno che non chiede cinque milioni e poi fa il bambino (alto come un bambino) e non si impegna, uno che la smetta di fare le cazzate di Monaco o Pescara, uno che vuole andare a Valencia. Ci vuole un leader.

Domenico Serra