Citando Sergio Caputo l’umore è quello tipico di un sabato invernale allorché mi accingevo a scrivere degli accadimenti di Nocera; ci ho messo un po’ a partire perché sono rimasto senza parole: una squadra di calcio in ostaggio di un gruppo di delinquenti. Dei professionisti ridotti ad un espediente oratoriale nel grottesco tentativo di salvare la faccia. E ora tutti a chiedersi dove siano le istituzioni, mentre in televisione scorrono le immagini di esultanza da parte di un manipolo di beceri delinquenti (badate bene, non tifosi, delinquenti) fieri e tronfi per aver piegato lo Stato al loro volere, per aver vinto la partita con chi ha osato vietargli di seguire la squadra in trasferta. Non fa niente se suddetta squadra abbia poi perso a tavolino; l’importante è aver dimostrato quanto siano veri uomini.
Ora, con tutto il rispetto per il tifoso verace, io credo che un vero uomo abbia anche altri valori e interessi, e non permetta alla propria esistenza di ruotare solamente intorno ai destini di una squadra di pallone, altrimenti detta esistenza ai miei occhi apparirà piatta e monotona.
Riflettevo sul diverso metro di giudizio che hanno in America (o anche nell’ex patria degli Hooligans) contro chi va allo stadio con propositi diversi da quelli di divertirsi guardando la partita, quando l’occhio mi è caduto su un trafiletto adiacente: una lettera aperta di papà Bruno Conti al figlio Daniele, autore della doppietta con cui il Cagliari, di cui è bandiera, ha battuto il Torino. Ve ne offro uno stralcio.
«Pensavo di averle vissute e provate tutte, poi mi ritrovo a 58 anni sul divano davanti alla tv con le lacrime agli occhi, e tua madre accanto, non spiccica parola, mi guarda incantata e troppo emozionata e felice per parlare e rompere l’incantesimo».
Ho avuto il piacere di conoscere il fromboliere della Roma e vi posso assicurare che raramente ho conosciuto un personaggio pubblico più umile, gentile e “genuino”. Si, perché a commuovere “nonno” Bruno non sono state tanto le reti del figlio, ma la sua corsa ad esultare verso il nipote raccattapalle. Chiamatemi ingenuo e romantico, ma queste immagini e queste parole pareggiano al 90° gli atti vandalici di Nocera. speriamo che nei supplementari ne esca fuori qualcosa di buono per il calcio; magari una legge che garantisca ai tifosi di poter andare allo stadio con i propri figli e ai delinquenti di andare in galera e rimanerci fino a fine campionato.
Cambiamo argomento e parliamo di sport a stelle e strisce, anche se i protagonisti sono Azzurri. Si tratta dei nostri giocatori che militano nel campionato NBA. Le loro foto appaiono negli stickers degli albi panini dedicati al basket. È carino pensare che i ragazzi possano giocare a “celo – manca” con le figurine di Datome, Gallinari, Belinelli e Bargnani. Proprio questi ultimi hanno acceso il week end cestistico con 2 buone prestazioni: il Mago ne segna 20 e si fa sentire sotto canestro; Beli va a punteggio pieno e registra il proprio record di assist. Continuiamo così in attesa dell’arrivo di un altro giovane talento di casa nostra: Alessandro Gentile !
annotatevi questa soffiata: il figlio d’arte di Nando sarà il prossimo ad andare a giocare al di la dell’oceano, nella terra promessa del basket.
Giuseppe“Full” Fiorito, grande appassionato di sport a stelle e strisce e telecronista per hobby, ha frequentato l’Isef della Lombardia e giocato a Football Americano