
Nella notte in cui le assenze annunciate di Balotelli e Sneijder non hanno minimamente scalfito le certezze azzurre (quantomeno quelle dei tifosi), il popolo napoletano scopre un nuovo sorriso, quello di Jorge Luiz Frello Filho. Più comunemente detto Jorginho. A lungo criticato e, per un periodo, messo da parte dallo stesso Sarri, il centrocampista azzurro si è trovato dinnanzi ad una nuova sfida: l’esultanza dopo un gol. Si sa, le novità spaventano sempre ma, pervaso da una catarsi mistica osservando il pallone rotolare alle spalle di Cardinale (il portiere del Nizza per chi non l’avesse preso in considerazione), si lascia andare ad un timido sorriso e, Napoli s’innamora. Benvenuto nuovo Jorge.
Di lui hanno detto tutto lo scorso anno, quando da esterno divenne un bomber. Hanno detto pure che magari non si sarebbe ripetuto l’anno successivo. Per cui Dries, pervaso pure lui come Jorginho ma non certo di catarsi mistica, ha deciso di mettere da subito le cose in chiaro ed ha aperto le marcature con un gol che racchiude in sé genio, rapidità, precisione ed azzardo. La padronanza di chi è certo dei propri mezzi, di chi ha imposto la propria legge, di chi si diverte troppo a segnare e non vede alcun valido motivo per rallentare la sua corsa. Anno nuovo, vecchio Mertens.
Chiudiamo, infine, con alcune solide certezze: Insigne è un vulcano pieno di classe, Ghoulam resta un mistero per tutti gli studiosi del gioco del calcio e Callejon continua, incessantemente, a prepararsi ad un’improvvisa glaciazione mitologica.
Punti fermi che, da una stagione all’altra, sono necessari per sentirsi a casa.
Dopo Verona si parte per Nizza il cui giocatore più valido sembra essere Dante, meglio conosciuto a Napoli come James Senese. Insomma, con lui ad aspettarci, anche in Costa Azzurra ci sentiremo più vicini a casa.
“CHI VO’ METTERE PEDE A OGNI PRETA, NUN ARRIVA A LA CASA”.