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Anche al Ferraris canta Napoli. Si canta perché la squadra di Sarri (aspettando il risultato della juventus) è sempre più capolista, si canta perché la suddetta squadra ha segnato la bellezza di altri quattro gol in trasferta, si canta perché Higuain è arrivato a 21 reti in altrettante partite, si canta per Hamsik, Insigne, Mertens, Callejon, per le lacrime di Chalobah, si canta perché la Lasagna per qualcuno è un sublime piacere e per qualcun altro un piatto troppo pesante da digerire. Infine si canta per coprire il rumore di quei beceri cori razzisti che nessuna bocca dovrebbe più avere il coraggio di pronunciare. Allora noi cantiamo e segniamo e vinciamo, affinchè la bocca dei napoletani possa riempirsi solo di urla di gioia e di cori d’amore. Il campo della Samp non è uno dei più semplici da affrontare e, nonostante la classifica possa ingannare, la “cura” Montella comincia a farsi vedere. Il Napoli, però, sta imparando a giocare da grande squadra e, ad ogni tentativo dei blucerchiati, affondava di nuovo il colpo spezzando le gambe ad ogni barlume di speranza. Hamsik che, a mio avviso, (e qui vado sicuramente controcorrente) ha sbagliato qualche passaggio di troppo, si è fatto decisamente perdonare con un gol che ricorda i suoi primi anni in azzurro. Tecnica, velocità e quel colpo da biliardo che lo ha sempre contraddistinto. Ad un Marek così si può perdonare (quasi) tutto, soprattutto nel giorno in cui fa… 96 in maglia azzurra ed aggancia Careca. Giù il cappello capitano.

La solidità di questa squadra continua a stupire o forse no. Solo gli scettici incalliti potrebbero foderarsi gli occhi e non vedere lo spettacolo che porta in campo questa squadra contro ogni avversario. Un primato più che meritato e ora mettetevi comodi, ci sono altri 90 minuti da giocare.

 

“STRETTA LA FOGLIA, LARGA LA VIA, DITE LA VOSTRA CHE IO HO DETTO LA MIA”