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Non c’è più tempo per sbagliare. A questo punto non sono ammessi scivoloni in Champions League. Uno, quello col Besiktas dello scorso 19 ottobre. al San Paolo basta e avanza. Stasera contro la Dinamo Kiev serve solo vincere visto che è la penultima gara della fase a gironi. Poi, magari, se il Benfica va in Turchia e prevale allora si può anche brindare al passaggio del turno. Cosa fondamentale, però, non distrarsi. Nè in attacco ma soprattutto in difesa. D’altronde un gol il Napoli lo fa sempre e quindi meglio difenderlo con i denti. Contro l’Udinese c’è riuscito anche se ha dovuto soffrire fino alla fine perché Perica ha riaperto i giochi con un colpo di testa su calcio d’angolo. A proposito di Udine. Proprio dal secondo tempo della Dacia Arena si deve ripartire. Il primo meglio dimenticarlo. Ha un po’ annoiato tutti. Troppo possesso palla sterile senza mai tirare una volta in porta. Nella ripresa, poi, grazie al gol istantaneo di Insigne è cambiata la scena. È cresciuta l’autostima in casa azzurra. Di solito i cicli negativi si interrompono con dei successi importanti come quello in Friuli. L’importante era sbloccarsi. E il Napoli l’ha fatto. Ora serve continuità. Quella che è mancata troppo in questo primo scorcio di torneo. La Dinamo Kiev è ormai fuori dalla lotta qualificazione ma non verrà al San Paolo a fare la bella statuina. Paradossalmente gli ucraini rendono meglio in trasferta. E può anche darsi che abbia ricevuto qualche incentivo economico per fare i fenomeni contro i partenopei. Il Napoli, però, sa come vincere di nuovo davanti al proprio pubblico. Il ko con il Besiktas fu un macigno non da poco, anche se fu immeritato. Ma certe sconfitte fanno crescere. Inutile dire che Maurizio Sarri sogna il passaggio del turno anticipato. Anche perché poi a dicembre dovrebbe andarsi a giocare la qualificazione in casa del Benfica. I portoghesi restano forti e mai come in questo momento bisogna fare il tifo per loro. D’altronde si è visto che il Besiktas è davvero poca cosa. Sì, ci ha battuti ma devono ringraziare gli errori difensivi e l’arbitro. Anche al ritorno c’è stata una sola squadra in campo eppure, se non ci fosse stata la prodezza di Hamsik, avrebbero vinto nuovamente i turchi grazie ad un calcio di rigore. Non è il momento di fare turn over. E questo Sarri lo sa. Non ha fatto grandi stravolgimenti in campionato figurarsi se li fa in un momento particolare come questo della Champions League. Servono i migliori, coloro i quali gli hanno dato sempre garanzie. Qualche scelta diversa ci sarà ma è dettata dalla volontà di migliorare ancora di più l’undici base.

Fonte:

Salvatore Caiazza- Il Roma