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Non capita spesso di poter definire una vittoria del Napoli una vittoria “sporca”. Si registra spesso, infatti, in alternativa al dominio assoluto degli azzurri, una difficoltà a raggiungere i tre punti senza chiari meriti sportivi. La sfida con la Sampdoria non ha dato segnali ottimi di forma per la compagine partenopea, disorientata e forse sorpresa da un pressing intenso e ben orchestrato da Gianpaolo.

La difficoltà nel creare gioco fa il paio con la novità della coppia difensiva Tonelli-Chiriches che ha bisogno di tempo per trasmettere le giuste sicurezze. Nel complesso non certamente la miglior partita del Napoli di Sarri e, anzi, Napoli che ha fatto vedere molto meno rispetto a quanto è capace di fare. Restano, però, tre punti fondamentali al termine di un confronto iniziato male con la sfortunata autorete di Hysaj, rivoluzionato dall’ambigua e ingenua espulsione di Silvestre, cui ha fatto seguito la firma del partente Gabbiadini e la stoccata all’ultimo respiro del debuttante Tonelli.

La fine e l’inizio in questi due nomi. La zampata del chiacchieratissimo attaccante bergamasco potrebbe essere l’ultima in maglia azzurra, stante l’arrivo di Pavoletti alle pendici del Vesuvio e le inevitabili voci di mercato attorno all’attuale 23 azzurro. Il piattone di Tonelli, invece, è il primo ed arriva alla prima.
Una prima forse arrivata tardi dal suo punto di vista, ma indubbiamente una prima indimenticabile. La pazienza e il lavoro continuo dopo l’infortunio e il lento inserimento nelle gerarchie del mister hanno pagato, regalandogli la gioia di far esplodere il popolo napoletano per un gol sulle battute conclusive della gara. Gol che è valso per il Napoli una vittoria sporca, finalmente. Finalmente non perché sia preferibile, da tutti i punti di vista, vincere in maniera poco netta, bensì perché finalmente il Napoli riesce a vincere anche così, come spesso è capitato alla stessa Juventus. Saper vincere così può essere un altro gradino nella crescita di questa squadra, che quando dà il massimo vince e se vince anche quando non profonde l’impegno solito, può fare paura.