Il 14 azzurro ha vissuto un anno da protagonista, complice anche la sfortunata disavventura del nuovo compagno, Arkadiusz Milik, vittima della rottura del crociato. Infatti Il suo bottino in campionato di 24 reti e 6 assist, ad oggi, che molto probabilmente risulterà più gonfio a fine stagione, è figlio del suo nuovo ruolo. L’hanno definito “falso nueve”, un po’ per la sua statura diversa da quella di un centravanti classico, un po’ , forse, scettici sulla sua resa.
Dopo poche partite di rodaggio nel ruolo di punta, però, il folletto belga ha sorpreso tutti, confezionando prestazioni da extraterrestre. I numeri esaltanti e le giocate poetiche hanno accresciuto l’appeal di Mertens, corteggiato da club esteri. Inizialmente si è ritenuto difficile un adeguamento del contratto per trattenere il giocatore, data l’età non proprio verde.
Ora, però, il rinnovo è vicinissimo. Forse ci si è resi conto, ai piani alti, che questa macchina da spettacolo confezionata da Sarri ha bisogno di continuità. Lo dimostra la crescita, da un anno all’altro, nella produzione offensiva, seppur privo, il Napoli, di quel giocatore argentino che a Napoli, molti non vogliono neanche nominare. La squadra diverte e si diverte, le quali cose sono funzionali l’una e all’altra. Sembra inopportuno, con un tale equilibrio, lasciar partire quello che ormai è diventato un simbolo.
Alcuni sottolineano l’aspetto che il belga metterebbe nell’ombra Milik. Una supposizione non esagerata, che va, però, rivista. La permanenza di Mertens aumenterebbe la competizione, facilitando la crescita del giovane polacco. Inoltre consentirebbe una versatilità maggiore, alternando l’effervescenza e l’agilità di Mertens alla concretezza e alla prestanza fisica del numero 99. Per un futuro più roseo, o, meglio, più azzurro.