
A Radio CRC, nel corso della trasmissione “Si Gonfia La Rete” di Raffaele Auriemma, è intervenuto l’allenatore Giuseppe Iachini. “È un campionato particolare, per i Mondiali. Ci sarà un campionato come in Argentina: di apertura e di chiusura. Le squadre troveranno i giocatori in una forma giusta, poi quando termineranno i mondiali ci sarà un punto interrogativo sulle loro condizioni. Napoli e Milan sicuramente, saranno protagoniste fino in fondo. Squadre come Inter e Roma, però, hanno le rose per tornare a competere. Il girone di ritorno sarà fondamentale per capire come continuerà il campionato. Politano può occupare anche la punta falso nueve, lo feci anche con Raspadori. Giacomo lo portai in prima squadra dalla Primavera. Politano e Raspadori hanno qualità e possono fare quel ruolo, un po’ come successo per Mertens, hanno le capacità per andare in gol e possono dare una grande mano. Quando ero al Sassuolo facevamo amichevoli con la Primavera e subito vidi Raspadori, che giocava esterno. È un ragazzo volenteroso, veloce, con un gran tiro e si vedevano da subito le sue qualità. Una volta gli stranieri erano due per squadra, poi negli anni si è liberalizzata questa normativa e le società hanno preferito comprare all’estero. Se una società acquista uno straniero ha delle agevolazioni, si dovrebbe rivedere questo a livello burocratico. In Italia i costi sono maggiori rispetto al resto dell’Europa, così si penalizzano i giocatori italiani. Le primavere sono piene di stranieri, ma non bisogna penalizzare la crescita dei nostri giocatori perché alla lunga verrà penalizzata la Nazionale. A causa di una pessima programmazione ci ritroviamo con una Nazionale che non fa il Mondiale da 8 anni, nonostante il grande lavoro di Mancini e dei ragazzi. Una volta ne sfornavamo tanti, mentre ad oggi non ci sono più numeri 10. Di Lorenzo, che ho allenato ad Empoli, ha grande qualità ed un ottimo carattere. Quando mi chiamarono da Napoli diedi subito risposte positive, quello che sta facendo dimostra la sua volontà di non accontentarsi mai. Mi piace ricordare una cosa su Maradona: un anno ero vicino al Napoli, grazie a Moggi che mi disse che Diego mi voleva lì perché ogni volta che mi incontrava erano guai. Diego era un grandissimo uomo e un grandissimo campione, un giocatore che difficilmente rivedremo. Maradona era impossibile fermarlo, un giocatore imprevedibile di una qualità impressionante, al massimo potevi limitarlo. È tornata la marcatura ad uomo, come una volta. Negli anni si è persa l’abilità di allenarsi, durante la settimana, andando nell’1 contro 1. Giocatori come Ciro Ferrara, Cannavaro e Chiellini sotto questo aspetto erano bravissimi. Ad oggi vediamo giocatori che nell’1 contro 1 hanno grandi carenze.”
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