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Ecco quanto scrive Marco Azzi su Repubblica: “Passano i giorni e intorno al Napoli il clima non accenna a rasserenarsi, nonostante il terzo posto in classifica ormai quasi matematico e la soddisfazione per il ritorno in Champions League: obiettivo fallito nelle due stagioni precedenti. Ma prevale la delusione per il sogno scudetto sfumato e per la prima volta nel mirino della contestazione è finito anche Luciano Spalletti, dopo i fischi e gli insulti che erano già toccati alla squadra e soprattutto ad Aurelio De Laurentiis durante la partita contro il Sassuolo al Maradona. Stavolta la protesta si è spostata all’esterno dello stadio di Fuorigrotta, dove durante la notte tra mercoledì e giovedì è apparso uno striscione dai contenuti minatori rivolto all’allenatore toscano. “La Panda te la restituiamo, basta che te ne vaje”. Esplicito il riferimento all’automobile cheera stata rubata all’inizio dell’autunno al corso Vittorio Emanuele al tecnico azzurro, tant’è che gli ignoti autori della vergognosa e insensata scritta hanno inserito nel messaggio pure la data del furto: 16-10-2021. Nessun gruppo organizzato ci ha voluto invece mettere la faccia e la beffarda firma (’e mariuoli) non ha dato indizi definitivi sulla matrice del pessimo gesto, da cui gli ultrà sarebbero addirittura intenzionati a dissociarsi. Cui prodest? È certo che Spalletti non se l’aspettava e non credeva nemmeno lontanamente di meritare uno striscione del genere, dopo aver tagliato con tre giornate d’anticipo il traguardo della qualificazione per la Champions League”.