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La ricostruzione 3D; La congiunzione astrale dei pianeti; Lo studio anatomico di Hamsik ed il permesso da chiedere (sempre) a chi di dovere. Atalanta-Napoli sta tutta qui.

Era ora di pranzo, dopo una sosta, a Bergamo e contro Gasperini. Non era scaramanzia, erano veri e propri scongiuri da parte dei napoletani. Dopo un primo tempo, oggettivamente, difficile arriva la rete dell’attesissimo Dries Mertens (a digiuno in campionato da troppo tempo). L’attaccante belga scatta sul filo del fuorigioco e scaraventa in porta il pallone del vantaggio azzurro.

E’ questo il momento in cui finisce il calcio ed inizia la fantascienza.

L’arbitro convalida (dopo la valutazione del VAR), invece tutti gli altri cominciano a studiare le congiunzioni astrali dei pianeti per capire se la linea tracciata, per stabilire il fuorigioco, fosse diritta al millimetro o appartenesse a misurazioni aliene. Mica solo questo? No! Per essere certi che il dubbio ci fosse, qualcuno si è cimentato addirittura in una ricostruzione 3D del suddetto Mertens (che, tra l’altro, vorrebbe portarsi l’ologramma a casa per ricordo) per capire se l’unghia del mignolo del piede sinistro fosse più avanti dell’alluce valgo del difensore atalantino. Insomma una cosa rivoluzionaria. Come se non bastasse, il Napoli ne segna un altro di gol con Marek Hamsik. Rete prontamente annullata (visto il precedente studio) perché forse mezza spalla e un quarto di testa erano al di là della linea. Più che una partita di calcio uno studio di anatomia.

Alla fine ha detto bene Sarri: “Noi lo volevamo Politano, ma Marotta ha detto di no”. Fa che gli dobbiamo chiedere il permesso anche per tutto il resto? Probabilmente si ma noi a Napoli siamo scugnizzi e facciamo di capa nostra. Arrivederci Marotta, arrivederci a tutti quanti, ci vediamo a Maggio.

 

“A CAROCCHIA A CAROCCHIA, PULECENELLA ACCERETTE A MUGLIERA”.