
Ieri sera, intorno alle 19, Lorenzo Insigne ha siglato il contratto che lo legherà al Toronto per i prossimi 5 anni e mezzo. L’accordo trovato martedì scorso con Andrea D’Amico, rappresentante del club canadese di Major League, è stato siglato dal presidente Bill Manning, che oggi lo annuncerà dal Canada. Alla vigilia della partita fra il Napoli e la Sampdoria. Questa tempistica, pur corretta sotto il profilo regolamentare, ha innervosito parecchi tifosi azzurri. Per i quali vedere il proprio capitano a Roma alla vigilia della trasferta importante con la Juventus è stato una sorta di sacrilegio. Poi contro i bianconeri Insigne è stato impeccabile, sotto il profilo dell’impegno, il pareggio contro la squadra di Allegri ha restituito un po’ di fiducia ed entusiasmo e per un attimo il “caso Insigne” è stato messo da parte, ma domani il problema e la spaccatura si riproporrà al Maradona, quando Lorenzo scenderà in campo davanti al (suo?) pubblico. Intanto nella notte il club canadese ha annunciato il colpo, in maniera non proprio formale: sui social la famosa definizione del “tiraggiro” preso dalla Treccani, corredata da video. Dopo il positivo pareggio contro la Juventus, il capitano ha trasmesso su Instagram il proprio orgoglio: “Non era facile, anzi, volevano renderla ancora più difficile ma abbiamo avuto carattere! Abbiamo tirato fuori le unghie! Grande gruppo. Forza Napoli sempre”. Una dichiarazione d’intenti su come Insigne intenda il suo ruolo da qui a maggio, quando finirà la sua esperienza a Napoli. I commenti al post danno la dimensione della spaccatura che si è aperta in città sull’argomento. Fra chi lo incita e lo implora a restare in azzurro, inveendo contro De Laurentiis, a chi gli chiede di non essere più capitano: “Scordati di scendere in campo con la fascia al braccio, a casa nostra”. Qui non si tratta di avere i numeri di un sondaggio, ma questa spaccatura non aiuta la serenità dell’ambiente. E non aiuta neanche la condizione da isolato di Luciano Spalletti, per via del covid. Il tecnico in queste ore sarebbe stato il personaggio più credibile per parlare alla piazza. Già perché al di là delle facili battute sui suoi precedenti con i capitani – Totti alla Roma e Icardi all’Inter – il tecnico toscano è stato sempre equidistante, sottolineando la sua stima per le qualità tecniche e morali del giocatore e rispettando i programmi del club che prevedono un taglio del monte ingaggi. Ma Spalletti per qualche giorno ancora non potrà parlare e questo rischia di innescare ulteriori polemiche visto che l’agente del giocatore, Vincenzo Pisacane ha preannunciato una conferenza stampa nei prossimi giorni.
Di solito si lavano in famiglia. Ma, si sa, certi divorzi finiscono in malo modo con i separati che si rinfacciano di tutto. Ecco se questo accadrà non servirà all’ambiente che si dividerà e avvelenerà ulteriormente, rischiando di far passare in secondo piano gli obiettivi stagionali del Napoli. Non servirà nemmeno a Insigne, che a Napoli comunque ha la famiglia e prima o dopo tornerà a viverci. Ma ormai la spaccatura è profonda, ogni parte è convinta di detenere la verità, quando il dato di fatto è che ognuno ha fatto la propria libera e legittima scelta per il futuro.
Sarebbe bello che domani allo stadio si godesse solo di gesti sportivi. Lorenzo tiene tanto a segnare il suo gol in azzurro n.115 quello che gli consentirebbe di raggiungere nella classifica dei cannonieri di tutti i tempi azzurri, proprio Diego Maradona, al terzo posto dietro Mertens e Hamsik. Sarebbe il suo primo gol su azione in campionato, dopo i quattro realizzati sinora tutti dal dischetto proprio a Fuorigrotta. L’unica rete in movimento l’ha realizzata sempre nel (suo?) stadio contro il Legia ed è stato un gesto bellissimo. Si potrà parlare solo di calcio domani? GAZZETTA.IT
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