
NOTA INTONATA:
SPINAZZOLA: Si spende tanto finché non viene sostituito, bravo in più occasioni nella prima frazione a rientrare per contrastare le manovre offensive del Venezia, e al tempo stesso a mettere in mezzo traversoni pericolosi per gli attaccanti, su tutti quello per il colpo di testa di Lukaku che per pochi millimetri non ha portato in vantaggio il Napoli. Decisamente il migliore nell’interpretazione delle due fasi. Voto 6,5.
NOTA STONATA:
RASPADORI: Ancora una volta, viene meno nel momento in cui il Napoli poteva e doveva cercare di portare a casa il risultato. Se si eccettua il palo preso al decimo minuto, invece, è proprio l’attaccante che è mancato all’appello quando nel secondo tempo, seppur con una notevole riduzione della pericolosità rispetto al primo, il Napoli ha cercato in qualche modo di segnare. Voto 5.
CODA:
Come i lettori avranno evinto, il contesto innescato da una gara come quella di ieri rende particolarmente difficile la possibilità di parlare di due singoli in assoluto. E questo, per sgombrare subito il campo da equivoci, non va ricondotto al fatto che adesso l’Inter ha tre punti di vantaggio e tutto rischia di diventare ‘meno recuperabile’, anche perché che il Napoli con questo organico stesse facendo finora più del massimo è sotto gli occhi di chiunque, e in questo senso forse i tre punti sono anche ancora relativamente pochi. Il vero tema è che, al netto di questi limiti strutturali arcinoti soprattutto dopo le vicissitudini di gennaio e febbraio, il Napoli ieri aveva tutte le carte in regola per battere anche solo 0-1 un buon Venezia. Anzi, senza togliere alcun tipo di merito alla squadra di Di Francesco, ma probabilmente tra le prime otto della classifica venute a giocare al Penzo, il Napoli, che in media fa un gol e mezzo a partita, è stata quella che ha creato più occasioni di tutte. Più nitide nel primo tempo, sicuramente. Ma pur sempre palle gol o potenziali tali. Dunque, si può dire che ieri sia sbattuto contro Radu e contro la linea di porta? Sicuramente, ma non solo. Il Napoli, a mio parere, ha peccato di troppa imprecisione sotto porta. Di certo, con le vicende di gennaio, il Napoli la possibilità di cambiare le partite ed aumentare la pericolosità l’ha notevolmente ridotta con l’assenza dei suoi due attaccanti più pericolosi (uno ceduto e l’altro infortunato), ma siamo così sicuri che una rosa come questa, anche e sicuramente potenzialmente inferiore a quella nerazzurra, possa non riuscire a segnare ad un Venezia anche al top della sua condizione? Ecco che allora, oltre ai miracoli di Radu e alla grande tenuta della retroguardia lagunare, mi viene da pensare che un Napoli un po’ più concreto la gara di ieri l’avrebbe portata senz’altro a casa.
Alessandro Pazzanese