Kvicha Kvaratskhelia
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Scrive Il Mattino: “Ci sono delle partite in cui sembra che il Napoli e Kvaratskheliagiochino per due obiettivi diversi, una per vincere e l’altro per gonfiare i propri numeri, dare corpo a una gloria che sia solo sua. Motivo per cui, ora Kvaratskhelia rischia seriamente il posto a Torino. Non è una minaccia, non è una punizione. È una riflessione. E non è una questione legata al contratto e al continuo e fastidioso rifiuto dello staff del georgiano di dire di sì alla generosa offerta di rinnovo da 6 milioni di euro. Non c’entra, neanche, l’atteggiamento che ha dato fastidio a tutti al momento del cambio con Neres (al 67’), il mancato saluto al compagno che entrava, la scelta di sedersi per conto suo in panchina, triste e solitario e visibilmente turbato. Ecco, c’entra solo la sua prova nel secondo tempo con la Roma, le scelte sbagliate, la svogliatezza mostrata da un certo momento in poi di una gara che, per lunghi tratti, aveva persino giocato a buoni livelli. Era arrabbiato per i gol divorati? Per i passaggi sbagliati? Conte e Oriali hanno voluto parlare con lui, lo hanno affrontato faccia a faccia. E lo hanno fatto già nel ventre nel Maradona e ancora lo faranno in queste ore. Non esiste un caso Kvara, esiste un calciatore il cui rendimento pieno di saliscendi inizia a diventare fonte di interrogativi: Conte lo ha difeso in pubblico, e lo rifarà. Ma il cambio, a oltre venticinque minuti dalla fine, è un segnale chiaro per la stella georgiana: era una scelta tecnica”.