
Peccato. Proprio sul piĂą bello il Napoli è sceso dall’ottovolante. La serie di vittorie si è interrotta a sette perchĂ© al 92’ Angelino ha segnato il gol del pari. Gli azzurri lo hanno completamente dimenticato a pochi passi dalla porta di Meret. E così il vantaggio di 5 punti sull’Inter, grazie al gol di Spinazzola, è tornato a 3. Giovedì i nerazzurri, che hanno pareggiato il derby a fatica (dopo 3 gol negati e 3 pali), recuperano la partita con la Fiorentina: una vittoria consentirebbe di agganciare la capolista. Ma questo pareggio subito dagli azzurri dopo le due splendide rimonte su Atalanta e Juve non deve turbare il Napoli e l’ambiente. Si continua a correre e lottare, mai nessuno ha pensato, dentro e fuori Castel Volturno, che il cammino – verso lo scudetto o il posto in Champions – fosse agevole fino al termine della stagione.
Il secondo tempo del Napoli non è stato all’altezza del primo, in cui è stato trovato il vantaggio grazie al gol costruito sull’asse di due ex giallorossi, Juan Jesus e Spinazzola, quattordicesimo marcatore stagionale. La capolista non ha saputo chiudere la partita, ha sprecato i pochi palloni giocati nell’area della Roma, che era apparsa quasi rinunciataria nella prima frazione, pagando l’eccesso di turnover deciso da Ranieri tra la precedente partita con l’Eintracht in Europa League e la prossima col Milan in Coppa Italia. La situazione è cambiata quando il tecnico della Roma ha inserito i titolari, uno dopo l’altro, e il Napoli non è riuscito a piazzare il colpo del ko. Conte, a un certo punto, ha pensato a coprirsi. Difesa a cinque, con l’inserimento di Mazzocchi al posto di Neres, poco effervescente. E Lukaku è uscito per fare spazio a Simeone. Poco incisivo il Napoli, più coraggioso il finale della Roma, che ha colto il punto. Resta l’ombra di un rigore negato all’inizio della gara per un intervento su Politano: sicuramente non ci stava l’ammonizione di Fabbri per simulazione.
Francesco De Luca per Il MattinoÂ