Antonio Conte e Aurelio De Laurentiis
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Antonio Corbo nel suo editoriale per Repubblica spiega come sia cambiata la strategia legata alle politiche di mercato del Napoli: “Un comunicato dell’ultim’ora è sembrato così ovvio da finire in molti cestini. “Ci teniamo a precisare che è sempre e unicamente il Napoli che fa il mercato e non unilateralmente il presidente, il direttore sportivo, l’allenatore. De Laurentiis, Manna e Conte condividono le scelte. Ma è il Napoli che fa il mercato”. Ovvio? No. Dopo seconda o terza lettura, viene fuori tutto quello che la società tiene a far sapere. Cade l’idea radicata l’anno scorso che De Laurentiis non conti nulla, che decida tutto Conte, che Manna sia «il giovane dirigente che va aiutato a crescere», come allo stesso tecnico sfuggì in un lampo di gratuito buonismo. Era vero in parte, dopo la presentazione di Conte a Palazzo Reale, con De Laurentiis spettatore muto e Manna seduto sulle nuvole. Dal mancato acquisto per sostituire Kvatartskhelia sono cambiate molte cose. A ciascuno il suo ruolo. Pare sia stato proprio Conte a sollecitare un chiarimento. Giusto, non può farsi carico di tutto. Non vuol passare per un manager onnipotente. Non conviene a nessuno. Si pensi a Lukaku. Ogni giudizio negativo richiamava nella memoria il battage di Conte per averlo a condizioni economiche non favorevoli. Attribuirgli tutte le scelte complica anche i suoi contatti con altri giocatori al mercato e nella stessa squadra. Se il rapporto interno è chiaro, ora si percepisce meglio anche dall’esterno”.