
Andrea Stramaccioni intervistato da Il Mattino.
Si parla di Garcia…
«È stato scelto un allenatore che per idee tattiche non si discosta da quelle del suo predecessore: ovvero il modulo 4-3-3. E poi Rudi, pur essendo straniero, conosce bene la serie A. Guardando al passato mi ha ricordato la scelta dell’Inter di puntare su Simone Inzaghi dopo Conte: il miglior allenatore possibile per il 3-5-2. Una scelta all’insegna della continuità».
Differenze con il Napoli di Spalletti?
«Quella squadra giocava a memoria, ora aspettiamo a vedere le differenze. La squadra all’inizio è condizionata dall’imprinting di Spalletti. Per giudicare bisogna aspettare. Per ora mi sembra che Garcia sia entrato con grande stile e rispetto per il passato cercando di portare la sua proposta. So che è una persona moderata ed equilibrata. Vuole rispettare il lavoro di Spalletti apportando le sue idee».
Cosa in particolare?
«Maggiore libertà nell’interpretazione dei momenti difficili della partita. Penso all’interscambio di posizioni che con Spalletti era più codificata. Nel secondo tempo contro la Lazio, quando il Napoli era alla ricerca del pareggio, avevo percepito un po’ di disequilibrio. Ma una partita non fa testo. L’interscambiabilità dei ruoli era stato un suo punto cardine nella Roma: lasciava Totti e Gervinho liberi di svariare nell’interpretazione».
Ma torniamo alla corsa scudetto.
«Anche senza Spalletti il Napoli resta un gradino sopra a tutti».
E poi?
« Mi piacciono Inter e Milan. A seguire tutte le altre: le romane e la Juventus che non è a livello delle top come organico ma non ha le coppe. Eccellenti outsider possono essere Fiorentina e Atalanta».
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