Ecco quanto scrive Marco Azzi su Repubblica: “Fuori uno, anzi il numero 1. Il casting è quasi finito (almeno per lui), andate in pace. Antonio Conte ha deciso di sfilarsi dalla short list dei pretendenti alla panchina del Napoli, stanco di essere messo in concorrenza da Aurelio De Laurentiis con colleghi di cui ha grande stima, ma che non possono vantare un curriculum paragonabile a quello dell’ex ct della Nazionale. Non sarà dunque il tecnico pugliese a occuparsi della difficile ricostruzione azzurra, per cui restano invece sempre in lizza – in ordine di preferenza – i profili di Gasperini, Italiano, Tedesco e Pioli. Il lungo tira e molla di Adl, che a metà maggio non ha ancora affondato il colpo per il nuovo allenatore, sta dunque per fare la sua prima vittima, salvo ripensamenti in extremis: con l’uscita di scena di quello che per esperienza e palmares era il candidato più autorevole. Se ne dovranno fare una ragione anche i tifosi, che s’aspettavano dal presidente un segnale forte di riscossa. Il modello cinematografico non si tocca, pure se nella scorsa stagione s’è rivelato un flop: 30 esaminati in fila e poi l’arrivo di Garcia.
Ma De Laurentiis ha deciso lo stesso di riproporlo e ha messo in piedi un altro casting, tenendo sulla corda persino un big come Conte, in virtù di una amicizia di vecchia data. I due si conobbero infatti una decina di anni fa alle Maldive e da allora si sono sempre tenuti in contatto, fino alla proposta diretta fatta dal presidente al tecnico pugliese nell’autunno scorso. « Ho bisogno di te, vieni subito al posto di Garcia… » . L’ex ct della Nazionale non ama però subentrare in corsa e benché affascinato dalla avventura nel Napoli diede la sua disponibilità solo per luglio: a stagione finita, senza chiedere una rivoluzione ( l’organico azzurro gli piace) e abbassando le sue pretese economiche. Sta di fatto tuttavia che da allora Adl è sparito, come lui stesso ha confermato durante la sua ultima esternazione. «Di Conte io ho parlato a novembre, poi non più».
È andata più o meno così, anche se il Napoli ha comunque fatto arrivare negli ultimi mesi dei segnali indiretti a Conte, mentre però De Laurentiis contattava con la sua strategia del casting altri candidati: i nomi circolati finora e pure qualcuno in più, Sarri, De Zerbi e Farioli. L’ex ct s’è trovato quindi nella situazione inusuale di essere ritenuto uno dei tanti e il tam tam mediatico in cui è stato coinvolto l’ha infastidito. Per questo la corda è stata prima tirata troppo e ora si sta per spezzare, per il tecnico. Lui la sua parte per arrivare in azzurro era certo di averla fattae si è sentito come un peso massimo della boxe sul ring con un leggero.
Per questo Conte si è defilato – salvo colpi di scena – e a maggio inoltrato il futuro della panchina azzurra è ancora nebuloso”.