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La Gazzetta: “Chi ha visto la gara di giovedì sera contro la Spagna, ha faticato a riconoscere che quello con la maglia numero 2 dell’Italia era Di Lorenzo. O quanto meno, il vero Di Lorenzo. Nico Williams, con la sua rapidità e il suo attuale stato di forma, è un brutto cliente per chiunque, ma il capitano del Napoli in questi anni si è trovato di fronte diversi avversari temibili, anche in Champions, e con la sua esperienza ha spesso avuto la meglio. Alla Veltins Arena invece è franato fin dall’inizio: dopo cinque minuti era già alle corde e la Spagna passava sempre dalla sua parte. Ha individuato in lui l’anello debole della catena e lo ha messo in crisi. Azione dopo azione. Chiesa non lo ha aiutato molto in fase di copertura, ma le cose non sono migliorate neppure con Cambiaso a destra. Un segnale chiaro che a Di Lorenzo in questo momento manca qualcosa a livello fisico e psicologico, che è arrivato con il serbatoio delle energie nervose e fisiche vuoto. Pensava di aver fatto il pieno a Coverciano, invece le gambe non girano e la testa non risponde con la stessa prontezza del passato. Non solo non affonda sulla fascia quando ha la palla tra i piedi, ma neppure riesce a difendere come sa. Nove giorni fa in conferenza stampa Di Lorenzo aveva espresso concetti rassicuranti sul suo stato di forma: “Ho parlato con la società a fine stagione e da lì sono venuto in Nazionale. La concentrazione adesso è massima su questa competizione. Chi sostiene che sono triste e silenzioso dice delle stronz… Io sono serenissimo e quando sarà il momento di parlare del Napoli, ci metterò la faccia come ho fatto durante tutta la stagione. Non mi tirerò indietro”. Magari, dopo la fine dell’avventura dell’Italia all’Europeo, organizzerà una conferenza stampa o comunque parlerà con i giornalisti prima di andare in vacanza. Il colloquio che Giuffredi ha avuto con il d.s. Manna e il tecnico Conte gli ha fatto capire che il Napoli non ha nessuna intenzione di venderlo. Per l’ex allenatore dell’Inter e del Tottenham, in particolare, non c’è altra soluzione alla permanenza Di Lorenzo a Napoli. Quando ha firmato, ha chiesto che il capitano e Kvaratskhelia restassero e a riguardo non mollerà un centimetro. Anche il giocatore, però, non accenna a cambiare idea e, dopo i colloqui avuti in Germania con il suo procuratore, ha ribadito che non intende più restare nel club di De Laurentiis, al quale è legato fino al 2028 (con opzione fino al 2029) da un contratto da tre milioni netti a stagione. Neppure la telefonata di Conte ha scalfito la sua convinzione. La Juventus lo aspetta, ma al di là della futura destinazione, ritiene che il suo ciclo sotto il Vesuvio sia concluso. All’orizzonte si profila un braccio di ferro che diventerà durissimo quando, dopo le vacanze, Di Lorenzo dovrà rispondere alla convocazione della società per il ritiro. Punterà i piedi? Nel frattempo, però, ci sarebbe un Europeo da giocare e sarebbero necessarie prestazioni diverse da quelle di giovedì quando Williams lo ha asfaltato, dribblando più volte. Lunedì contro la Croazia Spalletti potrebbe dargli un turno di riposo, ma nessuno meglio di Lucio conosce la tempra e l’orgoglio del suo ex capitano al Napoli. Farà leva su queste o asseconderà le indicazioni del campo? Tra tre giorni il caso di mercato non sarà risolto e la testa di Di Lorenzo non sarà più sgombra. La Figc e Spalletti avrebbero fatto volentieri a meno di una situazione del genere”.