Ecco l’editoriale di Antonio Corbo per Repubblica: “Sono le ore del nuovo De Laurentiis. Dà segnali di cambiamento la sua agenda. Quasi non si riconosce. Chissà se dura, ma le notizie sono notizie e vanno registrate. Si è forse accorto di aver commesso troppi errori nella sua vulcanica creatività. Si è fermato vedendo il Napoli fuori dal giro scudetto in 15 gare. Neanche metà campionato. Sbagliava l’impossibile dal 4 maggio, notte dello scudetto, iniziò tenendo la festa tutta per sé. Squadra oscurata, lasciata per un altro giorno nell’albergo udinese di Tricesimo sul viale verso il confine. Costretta a sbarcare nell’angusto scalo di Grazzanise, abolito anche il bus bipiani per il giro trionfale, un classico del dopo scudetto. Ricorderete ancora: Spalletti e Giuntoli che fuggono, sono uno Ct della Nazionale l’altro è manager alla Juve. Un mercato da 60 milioni (Natan, Lindstrom, Cajuste) e Garcia licenziato dal pubblico, ancora prima che dal presidente. Mesi per annunciare e non firmare il rinnovo di Osimhen. Non è successo di tutto. Come quelle auto con piloti dal sangue freddo che invertono la marcia all’improvviso, in testa-coda, il nuovo De Laurentiis sabato 9 va a far visita alla squadra. Basta minacce, promette premi per il passaggio Champions domani sera, si alza subito una ventata di ottimismo, basta leggere Di Lorenzo sui social. “E ora più che mai uniti”. Osimhen pronto a lottare, e lo fa capire. Ma c’è anche tanto altro. Dal calcio agli affari. La Champions promette subito una cascata di milioni, 79 e mezzo. Tra quota di ammissione, 15,64 milioni a ciascuna delle 32 partecipanti, 2,8 milioni a vittoria, 930 mila per il pari, oltre a due extra, la “quota di coefficiente” e “market pool”. Bastapassare da questo girone agli ottavi, per superare gli 80 milioni. Va calcolato infatti un altro incasso. La prossima sfida sarebbe decisa a Nyon il 18 dicembre, andata e ritorno per i quarti, altro gettone da 10,6. Con la Champions si naviga nell’oro: 12, 5 milioni alle semifinaliste, 15,5 alle finaliste, 4,5 a chi vince la finale di Wembley. Nonostante gli errori e i deludenti acquisti, De Laurentiis con la partenza di Kim e Lozano conserva una brillante “posizione finanziaria attiva” in bilancio, sui cento milioni. La fama di ottimo amministratore è indiscussa. Dopo lo sgarbo dell’esordio per acquisire lo stadio (“Se il sindaco juventino me lo dà…”) e la ruggine sui biglietti dellatribuna autorità, De Laurentiis ora invita a cena tutti i consiglieri. Dopo l’irrituale trattativa a mezzo stampa, si fa ricevere dall’assessore alle Finanze, il veneziano Pier Paolo Baretta. Avanza un’idea che non è solo business. Una bella idea. Il Napoli può costruire una scuola calcio per riqualificare le periferie. Porte aperte a ragazzi che disertino la strada, ma non la scuola. La zona: oltre il Centro direzionale, spazio nei 30 degli 80 ettari nell’ex mercato. Un progetto che era nel piano elettorale di Manfredi. Calcio come servizio sociale. Da far invidia al governo. De Laurentiis non dimentica gli acquisti. Due, forse tre. Magari con nuovi operatori di mercato. C’è intanto il ritorno della Filmauro. Il meglio dei film di Natale. Trent’anni di una stagione leggera del cinema da lanciare il 30 dicembre in 1500 sale italiane. La vulcanica creatività sta per essere meglio orientata. Dopo troppi errori”.
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