
Si è presentato con delle rose, perché?
“Sono per ricordare Mahsa Amini e Hadith Najafi (morte in Iran, ndr), non aggiungo altro”
E’ rientrato anche Lozano, c’era qualche osservatore speciale per problemi?
“Quando i nostri vanno in nazionale, li seguiamo giorno per giorno, a qualcuno ha fatto anche bene giocare queste partite perché aveva giocato un po’ di meno con noi. Qualcuno avendo giocato la doppia gara con la nazionale, facendo un bel calcio, ha dato seguito al discorso col Napoli, la nazionale ha giocato due buonissime partite. Non abbiamo avuto infortuni e s’è dato seguito al lavoro, poi sulla possibilità di allenarsi insieme noi abbiamo a fuoco il nostro discorso e basta poco per richiamarlo e stamattina li ho visti tutti molto presenti con la testa. Nonostante nazionali e viaggi, siamo pronti per la partita”.
E’ il primo crocevia per il Napoli in campionato e Champions?
“Ogni partita serve a ricordare siamo forti oppure no, è un discorso che va al di là della valutazione di una gara, il percorso sarà lungo e difficile e tutte le volte dobbiamo rifare le stesse cose, serve impegno costante non solo per il risultato ma per quanto riguarda lo sviluppare ogni singolo allenamento, con gli atteggiamenti corretti per avere continuità nel lungo periodo. Io non ho mai visto assegnare scudetti a settembre, ma sempre a giugno e c’è tanta strada da fare”.
A Milano Domenichini svelò che lei si arrabbiò un po’, cosa fare domani per non farla arrabbiare?
“A Milano se uno capace come Pioli dice che hanno giocato una bellissima partita, con tante occasioni, io sono abbastanza d’accordo e questo però dà valore a questa vittoria perché il valore te lo dà il confronto con chi c’è davanti. Se batti il Milan che ha fatto cose bellissime, le abbiamo fatte anche noi. Poi in generale io dico in sintesi che il talento da solo non basta mai e sono convinto di questo, bisogna essere esecutivi anche in ciò che non è nelle nostre qualità, caratteristiche, quando Pioli dice che hanno avuto le palle per far gol ha ragione, ma c’è partecipazione nostra nel senso che non abbiamo avvertito quel pericolo, anche i giocatori offensivi quando entra il terzino… ad esempio il Torino domani avrà uno dei difensori che è un ex centrocampista e si inserirà proprio dentro la mediana e c’è bisogno di lavorare tutti, altrimenti c’è inferiorità numerica. Poi dopo quando la riconquisti riporti il discorso nelle tue qualità”.
Giocare contro le squadre di Juric è sempre complicato. Raspadori o Simeone? Per come difende il Torino chi fa più al caso?
“Entrambi e giocheranno entrambi, poi decida lei se fare un titolare da 60 o uno da 30, se quello da 30 poi determina la partita evidenzia una qualità di scelta e di momento che sorpassa l’importanza di giocare dall’inizio per 60′. Questo discorso su chi gioca di più o meno va affrontato nel modo giusto, per arrivare a fare quel percorso lungo dobbiamo avere gente in condizione, stimolata, non è facile poi giocare una partita dopo mesi e vanno utilizzati con i 5 cambi. Rigiochiamo martedì per cui anche scrivere chi è titolare e l’altro no, cambia poco… noi abbiamo loro 2 per 90′ e poi altri 90′ martedì e li utilizzeremo insieme, sono due titolari. Poi quando uno strappa per 70′, c’è bisogno di un altro, chi gioca 20 magari è quello che ce la fa vincere”.
Questo equilibrio in testa durerà?
“Sì, sono tutte squadre attrezzate. C’è qualcuna più dietro, ma le squadre che hanno qualche punto in meno erano date favorite da tutti e si riprenderanno, sono quelle 7 squadre che abbiamo più volte citato. Possono tutte fare un campionato d’alta classifica e c’è sempre qualcuna che poi si inserisce e disturba gli equilibri, come la Fiorentina l’anno scorso. E’ troppo presto per fare valutazioni”.
Anche vedendo la nazionale o il Napoli quando entra Simeone, Raspadori trae beneficio da un’altra punta vicina? Da solo fa più fatica?
“Secondo me no, nel senso non ha più vantaggio con una punta, dipende dal tipo di partita che viene fuori. Se ti pressano forte e non riusciamo a costruire in maniera qualitativa, allora è come dice lei, bisogna buttarla addosso e lui non ha la fisicità di Osimhen e Simeone, ma se iniziamo l’azione allora non conta il compagno di reparto perché sa fare tutto e lo abbiamo preso per quello, spendendo dei soldini… non ci potevamo permettere di fare un acquisto così importante per crearci dei blocchi o situazioni imbarazzanti. Jack è uno forte, ha muscolo, calcia bene, sente la porta, ha personalità, è un ragazzo che vuole migliorare e non si fermerà certo alle prime soddisfazione, è un ambizioso come noi, per una squadra giovane ma con l’intenzione di diventare campioncini ed è fondamentale e la società è stata brava”
La vittoria di Milano cambia un po’ la prospettiva? C’è già uno step dei nuovi arrivati?
“Sicuramente si sono adattati subito al livello di calcio che vogliamo giocare e la classifica che vogliamo portare avanti, essere in lotta con quelle 7 fino in fondo al campionato. C’è un’alta classifica affollata, avversarie forti che fanno buon calcio, noi ci siamo adattati bene e stiamo portando avanti il discorso ma c’è da continuare”.
La chiamava fase di nessuno contro squadre come il Torino, quanto è cresciuta la squadra anche in questo?
“Sono fasi di partite non per le nostre qualità, ma se abbiamo detto del Milan che ha avuto occasioni in area di rigore, riguarda ancora quell’atteggiamento in cui non riusciamo come in altre zone. La qualità ce l’abbiamo, le occasioni le sviluppiamo quasi sempre, le vampate di qualità ed estro in attacco le portiamo sempre a casa, ma il Torino è un brutto cliente, sappiamo il valore della squadra, del modo di lavorare di Juric che è uno che lavora ed è visibile, c’è da essere più bravi, loro interpretano bene la costruzione dal basso alla pallata del portiere direttamente al limite dell’area avendo fatto anche diversi gol così, i centrocampisti che vengono a sostegno sanno giocare in più modi, sanno difendere in più modi anche se gli piace fare battaglia e fanno uomo su uomo a tutto campo, la dice lunga sulla difficoltà della partita, ma noi vogliamo vincere quelle difficili e siamo pronti a misurarci”.
Sul debutto di un arbitro donna in Serie A.
“Sono convinto saprà farsi valere, avrà il rispetto di tutti, come accade per gli altri arbitri”
Immagina un po’ di turnover in difesa? Juan Jesus e Ndombele?
“Secondo me si fanno torti agli altri nominando solo Juan Jesus e Ndombele, l’hanno fatto vedere, sono pronti e Ndombele sta crescendo e ci tornerà comodo per quelle caratteristiche di cui parlavamo e che ci mancano in alcune fasi, lui sportella facilmente con gli altri ed ha forza fisica da spostarsi senza far niente di particolare perché è fatto così. Tra qui e martedì qualcosa cambierà, su domani non penso di cambiare molto dalla formazione solita, stanno bene e sono tornati in maniera ottimale e con la mente pulita”.
Il pregio e qualcosa da non ripetere?
“I veri campioncini sono quelli con la forza mentale di sapere le tante cose che riguardano la professione, il saper reagire nelle difficoltà, dare seguito al discorso che stanno affrontando. Si sta tanto insieme, anche al video, i calciatori ormai ne sanno quanto me di calcio, sanno i comportamenti, aspettano le indicazioni, non ho niente da chiedere di diverso. Forse qualcosa che non vorrei rivedere sono i gol sbagliati davanti al portiere perché alla lunga ti costa qualche punto. C’è chi sta dietro tutta la partita e poi vanno lì sull’unica palla avanti con tutte le forze, noi le interpretiamo tutte allo stesso modo ma c’è da capire qual è la vera palla, ci sono attaccanti che danno l’impressione ai centrali di essere in una giornata pigra, alcune le lasciano, ma poi prendono quella che vogliono davvero ed è lo step di maturazione”.
Il Torino accorcia sul portatore, i quinti aggrediscono i terzini, il segreto può essere girare velocemente il pallone?
“Muoversi per creare spazio ed avere possibilità di ricevere in quegli spazi, serve una continuità di movimento oltre che una sintesi di qualità di gioco importante. Devi capire dove c’è lo spazio, ma quella è una nostra qualità ed ho fiducia che questo lo sappiamo fare”.
Inzaghi ha detto che dove va lui si aumentano i ricavi, dimezzano le perdite e alzano i trofei, a lei cosa manca?
“Cosa manca? E’ discutibile questa cosa qui. Noi siamo ambiziosi e vogliamo dare continuità ai risultati, poi vedremo, io non mi ricordo cosa ho fatto in precedenza e mi viene difficile riprendere tutto quello che ho fatto, mi piace più guardare quello che sarà e portare a casa qualcosa”. TUTTONAPOLI.NET
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