Se le riportano la Panda, ne avrebbe due. La lascia qui per girare Napoli?
“Se comincia così… (ride, ndr.). La Panda prima di tutto bisogna vedere in che stato ce la ridanno, quanti km hanno fatto, se ci sono i cd di Pino Daniele dentro. Valuteremo quando accadrà”.
Lo stato d’animo rispetto a quanto si lottava per lo Scudetto, è cambiato qualcosa?
“Può darsi, io non ho trovato aria di contestazione, ma indifferenza, che è peggio, molti non sentivano più legame col Napoli. In certi momenti sembravo da solo in credere in questo Napoli, oggi in Champions c’è il rammarico per non aver lottato fino alla fine, qualcosa è cambiato e mi sento meno solo. Sono molti di più che credono in questo Napoli, altrimenti riprendiamo le griglie di partenza della Champions fatte dai giornali. Volevo portarle all’ultimo, ma posso portarle ora. Dopo soprattutto che Sarri era andato alla Lazio e Mourinho alla Roma,ci mettevate settimi! Poi sono cambiate tante cose visto che speravano tutti nello Scudetto”.
La sua conferma dipende dall’ambientamento?
“Vivere un hotel è un dedicarsi pienamente al lavoro, c’è più opportunità per socializzare in hotel rispetto alle mura domestiche. Ho trovato la soluzione: ho ricevuto il preventivo per un camper ed il prossimo anno girerò il quartiere ogni mese così partecipo a tutte le feste rionali. Una sosta la farò a Piazza Dante di fronte alla storica libreria Pironti, che non ho fatto in tempo e conoscere, con cui avrei fatto volentieri una partita a scacchi con lui. Ho iniziato a leggere un po’ del suo libro, me l’ha indicato mio figlio che ha passione per il pugilato”.
Lo striscione sulla Panda è inqualificabile. Ce ne sono stati tanti, ma così… com’è rimasto realmente nel leggerlo?
“I tifosi dicono noi non siamo quelli lì, poi ho trovato un foglio benevolo nei miei confronti. Se ve lo faccio vedere e lo leggete, potete fargli gli articoli, hanno la stessa valenza perché anche in due possono mettere uno striscione. La cosa importante è che tutto il Napoli il nostro striscione l’abbiamo fatto firmando un campionato intenso e difficile, raggiungendo un traguardo importante, il più importante dopo il titolo. C’è anche un comprensibile rammarico per quel periodo, siamo i primi ad essere dispiaciuti, ma di strada ne è stata fatta tanta ed i calciatori hanno superato avversità importanti. Siamo andati a giocare a Torino in 12, quei risultati lì sono importanti, abbiamo fatto vittorie esterne importanti, ma ci si ricorda solo di quelle sbagliate in casa. Di questa squadra bisogna essere orgogliosi”.
Sta già lavorando al Napoli del futuro?
“Certo, c’è Giuntoli qui, parliamo tutti i giorni, guarda gli allenamenti. Noi si riuscirà ad essere forti se ci sono giocatori forti che pensano nella maniera giusta, con un comportamento professionale, anche con tifosi che ci sostengono perché sono importanti. Come un’informazione che ci rispetti e non che crei duemila dubbi ad arte, se si prendono tutte le cose di questa settimana non si fa in tempo… buttano la miccia per far scoppiare qualcosa. L’ambiente deve essere più pulito possibile. Serve tutto questo, dei passi in avanti si possono fare”.
Che atmosfera si aspetta allo stadio per l’ultima di Insigne?
“C’è intanto una gara difficilissima ed il podio da raggiungere, il calcio ha una sola chance per sopravvivere nel cuore della gente, essere credibile. Noi vogliamo fare una gara intensa, vera, per i nostri tifosi che evidenzia che tanti ci vogliono bene e dobbiamo restituirgli una prestazione di livello. Ricordo partite difficilissime come quella col Verona che ha dato merito al calcio, quella della Roma col Genoa quando lottava per la Champions col Napoli, ci sono tutti i motivi per una bella partita e poi è l’ultima di Lorenzo in casa. Tra i tanti motivi che mi hanno spinto ad accettare Napoli c’è anche il poter lavorare con Insigne, anche solo per un anno è motivo di orgoglio e lo ringrazio per la professionalità e la disponibilità nei miei confronti e dei compagni, è stato un riferimento importante e naturalmente come tutti gli altri ha il merito di aver prodotto questo risultato, sempre col rammarico di quel periodo”.
Lei avrebbe già firmato il rinnovo per il terzo anno?
“Io sono l’allenatore del Napoli per il secondo anno, se avete dei dubbi ditelo, io non ne ho. Il terzo è troppo in là, qui ci sono novità tutte le mattine quando ci alziamo e c’è qualcosa di nuovo. Al di là della partita, ragioniamo anche per creare un Napoli sempre più forte. Apprezzo chi vuole stimolarci, chi punta ad obiettivi sempre più ambiziosi, però a volte si deve combattere con cose che sono fuori misura, a volte fatte anche ad arte per distruggere i miglioramenti fatti dall’anno scorso a questo e sono tante le cose. Bisogna perdere un po’ di energie per difenderci, ma noi andiamo avanti a costruire un Napoli ancora più forte”.
Verrà provato qualcosa di diverso proprio in base al futuro?
“Niente esperimenti, metteremo in campo la formazione che si ritiene più forte per una gara difficilissima come col Genoa che ha fatto passi in avanti evidenti col nuovo corso. Ci sarà da soffrire, vedrete, loro attuano questo sistema di cui abbiamo parlato più volte, ti sbattono addosso, hanno fisicità, frenesia in tutti i momenti, noi dovremo mettere in campo la formazione migliore”.
Striscioni anche contro la società? Perché c’è quest’atmosfera?
“Ne abbiamo già parlato, il nostro striscione è l’aver raggiunto la Champions. Sul perché ditemelo voi, siete a conoscenza di chi gira intorno, frequentate qui, alimentate dubbi sul lavoro svolto. Perché abbiamo deposto le armi prima di Torino? Glielo chiedo lei? Come mai noi andavamo a Torino a fare una passeggiata? Se vuole le faccio vedere quando aveva dubbi sulla Champions, ne possiamo vedere tante. Dove ci metteva nelle griglie? Uno striscione che possono aver attaccato una o due persone lo mettete in prima pagina. Io arrivo qui alle 8, dopo Empoli alle 7.30, due persone attaccano uno striscione, gli diedi una mano pure. Come mai ADL ha detto che ero il miglior allenatore, una grande persona ed allenatore e poi che ero poco partenope? Voi avete preso solo che sono poco partenopeo, non che sono un grande allenatore. Voi alzate polvere. Atmosfera? Io non lo so, leggo che ci sono contrapposizioni tra i tifosi, ma quelli che incontro la pensano come noi, dispiaciuti ma contenti per il percorso. Ma perché si evidenzia solo un aspetto? La gente lo sa già ed io provo a farne avvicinare più possibile”
Tuttonapoli.net
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Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha parlato in Press Conference alla vigilia della sfida col Genoa. Ecco quanto evidenziato da “Napoli Magazine”.
– Se le riportano la Panda poi ne ha due…
“Bisogna vedere in che stato ce la ridanno, le gomme come sono per viaggiare. Se non mi fanno ritrovare i cd di Pino Daniele non la riprendo. Dipende anche da quanti km ha percorso”.
– C’è un’aria diversa attorno a lei?
“Può darsi che e’ cambiato qualcosa. Quando sono arrivato non ho trovato aria di contestazione, ma di indifferenza. In molti non sentivano piu’ il legame con questo Napoli. Ero il solo a crederci. Oggi c’e’ il rammarico di non aver lottato per la vittoria del campionato fino in fondo. Oggi mi sento meno solo. Ricordiamo le griglie di partenza, con Sarri alla Lazio e Mourinho alla Roma, tutti ci mettevano al settimo posto”.
– Avere una casa a Napoli puo’ incidere sulla sua napoletanità?
“Vivere in hotel permette di focalizzarti sul lavoro. In hotel ci sono piu’ opportunita’ di socializzare con i napoletani. Ho trovato la soluzione, ho gia’ ricevuto un preventivo per un camper, cosi’ l’anno prossimo giro per i quartieri e partecipo alle feste rionali. Una sosta a Piazza Dante alla storica libreria di Tullio Pironti l’avrei fatta, non ci avrei giocato a boxe, ma ad una partita a carte di sicuro”.
– Lo striscione sulla Panda, che idea si e’ fatto?
“In albergo molti tifosi mi hanno detto che i tifosi non la pensano cosi’. Stamattina ho trovato un foglio A4 con un messaggio benevolo nei miei confronti. Quel messaggio ha la stessa valenza dello striscione. Il nostro striscione l’abbiamo fatto e anche firmato, la nostra firma l’abbiamo messa su un campionato bello intenso e difficilissimo. Il traguardo piu’ importante per tutti i club e’ raggiungere la Champions. E’ chiaro che ci sia un comprensibile rammarico per quello che poteva essere, siamo i primi ad essere dispiaciuti. Siamo andati a giocare a Torino con 12 giocatori. E’ chiaro che si ricordano solo le partite sbagliate in casa, ci resteranno addosso per molto tempo. Di questa squadra bisogna esserne orgogliosi”.
– Sta già lavorando al Napoli del futuro?
“C’è Giuntoli, che vede gli allenamenti e si rende conto direttamente di come vengono sviluppati. Saremo forti se avremo calciatori forti con calciatori forti e professionali, con i tifosi che ci sostengono ed un’informazione che ci rispetta e non crea duemila dubbi ad arte. Qualche miccia buttata li’ tanto per far scoppiare qualcosa e’ stata messa. Dobbiamo avere un ambiente piu’ pulito possibile. In campagna si usano orodotti biologici. De Laurentiis ne e’ consapevole, dei passi in avanti si possono fare”.
– Napoli-Genoa, ci sara’ lo stadio pieno per l’ultima di Insigne…
“Sarà una partita difficilissima e il traguardo del podio da raggiungere. Il calcio ha una sola chance per sopravvivere agli occhi della gente, bisogna essere credibili. Ci sono tanti tifosi che ci vogliono bene e ci vogliono supportare. A loro va restituita una prestazione di livello. Ricordo la gara col Verona, o la gara della Roma che lottava col Napoli per andare in Champions. Ci sono tanti motivi per far bene, oltre al fatto che sara’ l’ultima di Insigne al Maradona. Tra i tanti motivi che mi ha spinto a venire a Napoli c’e’ quello di poter lavorare con Insigne. Anche se solo per un anno, lo ringrazio per la disponibilita’ avuta nei miei confronti e nei confronti dei compagni. Ha il merito di aver prodotto, con i compagni, questo risultato finale”.
– Se l’opzione per il terzo anno fosse in suo favore, avrebbe gia’ firmato?
“Il terzo anno e’ troppo in la’, bisogna vedere. Qui ci sono novità tutti i giorni. Tutte le mattine ci alziamo e c’e’ qualcosa di nuovo. Bisogna vedere dove porta questo qualcosa di nuovo. Noi stiamo facendo il nostro lavoro in maniera corretta. Vogliamo creare un Napoli sempre piu’ forte. Apprezzo molto chi vuole stimolarci e puntare ad obiettivi sempre piu’ ambiziosi, pero’ a volte si deve combattere con cose fuori misura, a volte fatte anche ad arte che tentano di distruggere i miglioramenti fatti nell’ultimo anno. C’e’ arte in questo tentativo qui. Molti hanno il desiderio di vedere un Napoli piu’ forte. Io dubbi non neho”.
– L’anno prossimo tatticamente provera’ qualcosa di diverso?
“No, niente esperimenti. In campo va la formazione piu’ forte per affrontare il Genoa, che ha fatto dei passi evidenti con il nuovo allenatore. Ci sara’ da soffrire durante la partita, perche’ loro hanno una squadra fisica che ti viene a sbattere addosso piu’ volte”.
– C’è stato anche uno striscione contro la società…
“Degli striscioni abbiamo gia’ parlato. Sul perche’ me lo dovete dire, che spesso alimentate dei dubbi sulla qualita’ del lavoro che svolgiamo. Perche’ abbiamo deposto le armi prima di Torino? Come mai noi andavamo a Torino a fare una passeggiata? Non amate le griglie? Magari lo striscione lo avevano attaccato in due. Dopo aver perso a Empoli non sono andato a cena da mia mamma, e’ un anno che non la vede. Come mai l’altra settimana ADL ha detto che sono una brava persona e si e’ parlato solo dell’anima di Partenope? Vuol dire alzare polvere. Ho letto che ci sono contrapposizioni tra tifosi. Io tento di far avvicinare i tifosi allo stadio. E’ bellissimo avere lo stadio pieno. I bambini devono fare sport di qualsiasi genere. Se si cerca qualcosa per rovinare il calcio che amo mi da’ fastidio. Non mi sono mai tirato indietro”.
– Che aggettivo riserva per Insigne?
“Lorengo il magnifico? E’ gia’ usato per un’altra persona, lo definirei Lorenzo il professionista, sempre disposto ad aiutare sempre tutti. Fa molti metri nelle partite. Con il comportamento da’ molti insegnamenti a tutti i compagni. Ha un piede importantissimo. Anche se la partita gli toglie qualcosa dal punto di vista fisico e strutturale. Ha qualita’ da top player”.
– Lei non c’entra niente, nel linguaggio mediatico ci siamo tutti… Se ADL aggiunge qualche messaggio, va tenuto presente…
“Per il rispetto dei miei calciatori, va detto che i miei ragazzi si sono allenati nel giorno libero perche’ qualcuno aveva scritto che eravamo andati a Torino a fare una scampagnata”.
– Pensa di far fare un saluto a Ghoulam in caso di ultima presenza al Maradona?
“Ghoulam puo’ farmi comodo per il risultato, e’ un qualcosa che puo’ succedere al massimo. La sua voce e’ continua e presente. Il giro di campo per salutare i tifosi all’ultimo momento lo faremo tutti. La priorita’ e’ tentare di vincere la partita contro un avversario difficilissimo. E’ il risultato che fa la differenza nel nostro sport”.
– Ospina o Mertens, chi rinnoverebbe?
“Mi sento tra due fuochi. Il budget disponibile serve per tutta la rosa”.
– C’è qualche giovane che l’ha impressionato della Primavera? Magari anche con la Primavera…
“Ce ne sono 3-4 che seguaimo. Siamo in perfetto contatto con l’allenatore della Primavera. Domenichini li segue. Devo dare spazio a molti dei miei. “.
– Premesso che la quasi totalita’ dei tifosi ha preso le distanze dagli striscioni, la bella notizia è che Spalletti resta e raddoppia col Napoli…
“Dubbi non ne ho. Resto e raddoppio? Certo, io sono l’allenatore del Napoli”.