“Non solo il primato, il Napoli ritrova con la nona vittoria una qualità rara. La puntualità. Deve vincere, e vince.
Atteso alla prova del controsorpasso, la supera a modo suo. Chi l’aveva sfidato ora è di nuovo nella sua scia ad inseguire. L’Inter innanzitutto che poteva sentirsi invincibile dopo l’enorme vittoria di Verona”.
Lo scrive Antonio Corbo nel suo editoriale per l’edizione napoletana di Repubblica. Corbo spiega: “Conte liquida non senza difficoltà la Roma riequilibrata dall’intramontabile giramondo delle panchine, quel Ranieri che ha lasciato amici e bei ricordi anche da queste parti, Puteolana e Napoli. Ma vi riesce con il pragmatismo di chi sa vincere senza stupire. Una superiorità che non è mai bellezza, una potenza che non è mai retorica, una flemma che non è mai frenesia. Un Napoli capolista, comunque Proprio la concretezza consente al Napoli di nascondere nel suo costante e mai clamoroso dominio anche le sue adorabili magagne. Almeno due titolari sono sotto la sufficienza, McTominay e Kvaratskhelia. Un terzo, Lukaku, la supera anche grazie al gol segnato, all’importanza sulla classifica e sul suo morale di un guizzo sotto portache fa rivedere un attimo di passato strapotere, quando il miglior diamante di Anversa incideva con personali ribaltoni”.