
Un colpo di testa perfetto, un bacio ai tifosi attraverso le telecamere, una grande firma sulla vittoria del Napoli sul campo del Milan scudettato, nello scontro diretto tra le due capoliste.
Giovanni Simeone conquista giorno per giorno i tifosi, fa dimenticare l’assenza di Osimhen, indica a Spalletti l’unica strada attuale da centravanti dopo il primo tempo senza grandi occasioni di Raspadori, che non è prima punta.
Ma tra i due rinforzi davanti c’è un buon rapporto come ha detto ieri Simeone dopo il match. “Raspadori è un bravissimo ragazzo – ha detto – abbiamo un bellissimo rapporto. Poi è Spalletti a decidere chi mettere in campo, io e Raspadori abbiamo stili di gioco diversi e le gare sono diverse, noi siamo a disposizione e giocherà chi sceglierà il mister”.
Arrivato nei giorni di Ferragosto, Simeone sapeva di partire sostituto di Osimhen, ma giornata dopo giornata si è ritagliato suoi spazi ampi e con l’infortunio del nigeriano sta dando ragione a Spalletti che alla viglia di San Siro aveva descritto Simeone, Raspadori e Kvara come giocatori nuovi “che ci fanno capire – ha detto – che non siamo dipendenti da Osimhen e basta.
Se manca ci sono gli altri che portano risultati continui, fai un’interpretazione corretta dal gruppo per una stagione difficile e lunga”. Tesi dimostrata dai gol di Simeone contro il Liverpool, dopo il ko di Osimhen, e al Milan, ma anche da Raspadori all’ultimo minuto contro la Spal. Simeone c’è, ama Napoli da argentino cresciuto in Europa, che conosce bene l’indole maradoniana del calcio partenopeo e ha scelto l’azzurro per un passo avanti nella sua carriera, oltre che Posillipo come casa per vivere al meglio la città. Per il suo sbarco in azzurro, ha atteso l’addio di Petagna verso Monza e per lui il Napoli ha subito speso 3,5 milioni per il prestito a cui si aggiungeranno 12 a fine anno per l’acquisto definitivo, che Simeone si sta già conquistando, in una stagione in cui la squadra rinnovata era sottovalutata e invece ora è già nella lunga lotta scudetto: “Viviamo ogni giorno – ha detto Simeone – con la voglia di migliorare, siamo un gruppo giovane e vogliamo dare tutto. Il gruppo vuole crescere ogni giorno”, parole che da capolista hanno un peso.
Lo sa anche Spalletti che sogna il titolo con gli azzurri e ha fatto uno sprint per far funzionare la squadra rinnovata, riuscendoci. Ora riprende l’avvicinamento senza i 15 convocati, dagli azzurri Meret, Di Lorenzo, Zerbin, Politano, Raspadori a Elmas, Lobotka, Ostigard, Mario Rui, Rrahmani, Zielinski, Kvaratskhelia, Lozano, Kim Min-Jae, Olivera. Resta a Simeone, a studiare bene il Napoli, e Osimhen a correre nel recupero. La sfida a chi segna di più è partita: lo scorso anno per il nigeriano 18 gol tra campionato ed Europa League, per il “Cholito” 17 solo in A col Verona. A godersi la sfida i tifosi e il club azzurro. Ansa
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