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Il deludente calciomercato del Napoli non ha fatto perdere il sorriso a Salvatore Bagni, e nemmeno la speranza. «Il Napoli resta la favorita per il lo scudetto». L’ex centrocampista azzurro ha la massima fiducia nel lavoro di Antonio Conte che per lui rappresenta il vero valore aggiunto del club.

Ecco l’intervista di Bruno Majorano per Il Mattino.

E allora partiamo dalle sensazioni.
«È vero che la squadra si è indebolita con il mercato, ma per me vincerà lo scudetto a prescindere».

Come mai tutta questa fiducia?
«La forza è Conte. Sono sicuro che farà un discorso chiaro ai ragazzi: “Siamo questi, siamo arrivati fino a qua con un Kvara a mezzo servizio e andremo avanti così perché siamo forti”. Insomma, darà forza alla squadra che ha anche bisogno di queste parole significative, parole che toccano il morale e l’autostima. Dirà agli azzurri che questo è il momento di lavorare perché sono forti lo stesso».

Insomma, è molto convinto. Ha già smaltito l’effetto negativo dell’addio di Kvara?
«La squadra si è indebolita ed è logico. È andato via un pezzo da novanta ed è arrivato un buon giocatore. La differenza sta tutta nella storia dei due, soprattutto la storia recente».

Cosa vuol dire?
«Kvara è stato un giocatore eccezionale per il Napoli, mentre Okafor è partito fortissimo con il Milan andando bene il primo anno, ma in questa stagione ha fatto fatica».

Lei lo conosce?
«Ai tempi del Basilea l’ho visto tante volte. Ha un doppio ruolo: può fare l’esterno e la prima punta. Nel Napoli è stato preso per giocare sulla fascia al posto di Kvara. Ma ha fatto anche il centravanti e questo deve far riflettere perché nel Milan di quest’anno le due punte centrali non è che segnassero tanto, eppure lui non ha giocato».

Cosa pensa del mercato del Napoli?
«Okafor non era il primo obiettivo del Napoli, cosa che invece erano Garnacho e Danilo. Il Napoli si è trovato spiazzato. Ha cercato altre soluzioni che comunque non mi esaltavano. Garnacho è un giocatore straordinario e di grandissima prospettiva».

Ma non è arrivato…
«Ecco perché ora Conte deve fare quadrato e darà forza al gruppo. Ha già portato positività, basti vedere le ultime prestazioni di Juan Jesus e Spinazzola. Sono sicuro che anche i giocatori si confronteranno e si rimboccheranno ulteriormente le maniche. Faranno i conti con la mentalità trasmessa da Conte, con il percorso fatto fin qui e guarderanno il calendario che può dare una mano. I giocatori che fanno parte di questa squadra sono un unico blocco. Li vedo in campo, si aiutano e si incoraggiano. Non c’è mai un gesto di insofferenza nei confronti del compagno. I segnali della squadra vincente sono anche questi».

Ma non crede che manchino le alternative in attacco?
«Se fosse arrivato uno tra Garnacho o Adeyemi poteva anche non giocare ma sapevi di avere un titolare in più, così no. Okafor è un giocatore che potrà essere utile, speriamo determinante, ma non può essere un titolare».

Rimpianti per il pari contro la Roma?
«Il Napoli aveva avuto la fortuna di giocare contro una Roma con la testa alle coppe e il rimpianto è stato quello di non chiudere la partita nel primo tempo. Sotto 2-0 Ranieri non avrebbe nemmeno fatto quei cambi».

Cosa non è andato?
«Invece di attaccare il pensiero è stato quello di abbassarsi e anche fisicamente c’era un po’ di stanchezza. Si potevano chiudere un po’ meglio gli spazi. Fare appunti a questo Napoli è difficile perché il percorso è straordinario, ma a Roma si è un po’ abbassato, invece di provare a fare male. E la possibilità c’era».

Quanto le fa paura l’Inter nella corsa scudetto?
«I neroazzurri hanno troppi impegni importanti: soprattutto la Champions. Non vedo molte altre avversarie oltre al Liverpool. Il pensiero della Champions sarà determinante. Hanno qualità e Inzaghi può fare rotazioni più ampie».